Adottare il concepito

 

Lo sapevate? Alcuni giornali come “Il messaggero” (25 Marzo 2019),  “Il fatto quotidiano” (26 marzo 2019), “Il foglio” (27 marzo 2019), e altri, seguiti da notizie e polemiche che si rincorrono via web, hanno dato notizia che un partito politico italiano (chissà quale?), ha depositato il 4 ottobre 2018 la proposta di legge n. 1238 “Disposizioni in materia di adozione del concepito“, che punta a riconoscere la soggettività giuridica al feto dal momento del concepimento, per arrivare a poter adottare un bimbo prima della sua nascita, propone a chi vuole abortire di tenere il proprio bimbo e darlo in adozione. Senz’altro una proposta strana. Inutile dire che le organizzazioni a favore dell’aborto si sono stracciate le vesti, hanno gridato all’attentato alla 194, al sacrificio della libertà della donna, al maschilismo imperante, al cattolicesimo medioevale, e hanno versato fiumi di lacrime disperate per il terribile torto subito dalla loro maestà. Sia mai che qualche bambino non scampi all’eccidio e qualche madre non maturi senso di responsabilità e amore, che magari possa scegliere liberamente di averlo questo bambino.

O che qualche coppia che un bambino desidera averlo e non può possa poter amare almeno un bambino adottato. Per carità! Che non sia mai che qualcuno possa essere felice!

Sappiamo, per certi ambienti politici il bimbo deve morire, punto e basta.

Sia mai che si possa costruire una alternativa reale all’aborto.

Ma questa proposta di legge dice una cosa importante, che cambierebbe l’approccio culturale all’aborto: dice che il bambino in grembo è cosa viva, uomo o donna che va rispettato. Dice che gli è dovuto almeno quel minimo di amore di farlo nascere. Sarebbe bello che gli fosse dovuto almeno per legge, dato che gli si vuole rubare quello del cuore.

Sarebbe bello che almeno lo stato gli dicesse: “io ti voglio!”. Allora si sarebbe uno stato, una nazione, degna di tale nome.

 

MD

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